Mi sono deciso ad affrontare l’argomento, in seguito alla pubblicazione degli ultimi due articoli riguardanti la religione. Tutto quel che segue comunque va inteso solo in senso propedeutico e massimale, il cui scopo è fare chiarezza.
Schopenhauer o del nichilismo
C’è un filosofo che è stato ritenuto una sorta di padre putativo del buddismo in occidente: si tratta di Arthur Schopenhauer.
Pensatore importante, a tratti fascinoso, dotato di una personalità vivace per non dire spigolosa: era proprio lui che chiamava con il poco benevolo appellativo de “i tre ciarlatani” Fichte, Schelling ed Hegel, la gloriosa trimurti dell’idealismo tedesco.
Kant e la meditazione del Buddha
La filosofia di Kant è in un certo senso l’inizio rigoroso del filosofare in occidente.
Certamente egli non è stato il primo pensatore a offrirci una visione o interpretazione “organica” della realtà, ma è stato il primo a interrogarsi sui limiti del nostro modo di esperire il reale, sottoponendo l’attività della ragione a una critica serrata che a tutt’oggi rappresenta la grande pietra miliare da cui ogni epistemologia o teoria della conoscenza non può assolutamente prescindere.
Krishnamurti ovvero della spontaneità creativa
C’è un filo sottile che divide l’essere inserito in un certo tipo di cammino o tradizione spirituale dall’identificazione assoluta con le forme di tale tradizione che è sempre un modo sottile ma pervicace di attaccamento.
Così come c’è lo stesso filo sottile tra l’avere un insegnante che ti è guida e ispirazione e l’essere psicologicamente dipendente da qualcuno senza il quale ritieni di non poter essere autosufficiente, umanamente o spiritualmente.
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La Coscienza, l’Io e l’Ego
Pubblico questo articolo, tratto dal mio blog “Il Sentiero Essenziale“
Coscienza
A quale delle tre nature appartiene la coscienza? Parrebbe a prima vista che debba essere identificata con la Natura Immaginaria in quanto è dalla coscienza che promanano le rappresentazioni dualistiche concettuali.1)
Meditazione dell’Apertura o della Vacuità
Apertura
L’apertura può essere definita in un certo senso come il supporto più esteso della meditazione della calma mentale (śamatha).
In effetti, la versione tradizionale yogica di tale meditazione la poneva in stretta relazione con un oggetto (supporto) sul quale il meditante doveva esercitare la sua vigile attenzione in un atteggiamento di concentrazione, vale a dire di esclusione dal suo campo sensoriale di ogni altro oggetto.
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Religione e tradizione: il lascito del passato
Per precisare la mia posizione a proposito della funzione della religione (cfr. ad es. “Religione, tradizione ed entropia“), vorrei tornare brevemente sull’argomento, per delinearne almeno le coordinate generali.
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Che cosa è la ricerca interiore
Quando si parla di “ricerca interiore”o di “ricerca spirituale”, l’espressione pare volutamente vaga e apre il fianco a inevitabili critiche o addirittura ironie.